Diventare mamma è un’esperienza travolgente, che cambia la vita, portando con sé un turbine di emozioni, che spaziano dalla gioia alla paura, dalla rabbia alla tristezza, spesso accompagnate da insicurezza e un bel po’ di sensi di colpa. Si tratta di un momento di profondo cambiamento, non solo per quanto riguarda la gestione della quotidianità, ma anche e soprattutto a livello di identità personale: con l’arrivo di un bambino, infatti, ci si trova di fronte a nuove responsabilità, nuovi bisogni e nuove prospettive.

Viviamo in una società in cui la maternità viene spesso idealizzata e dipinta come un periodo “tutto rosa e fiori”, accompagnato da una serie di aspettative che riguardano sia il modo in cui il bambino deve essere accudito sia le emozioni che si dovrebbero provare.

La maternità è di fatto avvolta da una serie di miti e convinzioni che possono generare aspettative irrealistiche, che, tuttavia, i media e le tradizioni familiari contribuiscono a diffondere.

Queste aspettative per una neomamma che, come abbiamo visto, si trova a dover affrontare un radicale cambiamento a livello personale, possono trasformarsi in una fonte di stress e di disagio anche profondo.

In questo articolo analizzerò alcuni dei falsi miti più diffusi sulla maternità e cercherò di spiegare per quale motivo è importante liberarci di queste idee preconcette.

Falso mito n° 1: “Essere mamma è istintivo e naturale per tutte le donne.”

Uno dei miti più radicati è che tutte le donne abbiano un istinto materno innato, che si attiva automaticamente con la nascita del proprio bambino. In realtà la scienza ci dice che non esiste un’innata predisposizione delle donne all’accudimento, altrimenti il modo in cui le mamme si prendono cura dei loro figli sarebbe uguale per tutte, indipendentemente dall’età, dalla cultura e dalle società di appartenenza (vedi gli studi dell’antropologa americana Sarah B. Hrdy).

La maternità è un processo di apprendimento. Ogni mamma vive questa esperienza in modo unico e diverso, e impiega del tempo prima di sentirsi sicura nel suo nuovo ruolo. Le neomamme che non si sentono immediatamente capaci di accudire il proprio bambino, come invece previsto dalle aspettative sociali, spesso cominciano a pensare e sentire di essere sbagliate e inadeguate. È, quindi, importante che queste mamme sappiano che il senso di inadeguatezza che possono provare è normale, e che non indica una carenza materna, ma semplicemente il bisogno di adattarsi alla nuova realtà.

Falso Mito n° 2: “L’amore per il proprio bambino nasce immediatamente.”

Molte donne si sentono in colpa se non provano un amore travolgente per il loro bambino appena nato, ma in realtà il legame madre-figlio è una relazione che si costruisce nel tempo. Dopo il parto, il corpo e il cervello della neomamma attraversano profondi cambiamenti, e non è raro, ed è del tutto normale, che alcune donne abbiano bisogno di settimane o addirittura mesi per sviluppare un forte attaccamento emotivo nei confronti del loro bambino.

Voglio ricordare, infatti, che anche l’attaccamento è frutto di un processo: mamma e bambino hanno bisogno di conoscersi, di ascoltarsi e di entrare in sintonia, e tutto questo richiede tempo.

Falso Mito n° 3: “La maternità è solo gioia.”

Le immagini romantiche della maternità spesso trascurano le difficoltà che molte mamme si trovano a dover affrontare. Oltre alla gioia per il loro bambino le neomamme di fatto si trovano a dover fare i conti con la stanchezza, le preoccupazioni e le sfide quotidiane che il loro nuovo ruolo richiede.

Se a tutto questo aggiungiamo il peso e l’influenza che una gravidanza difficile o un parto traumatico possono avere sullo stato emotivo delle mamme, appare chiaro come la maternità non sia fatta solo di momenti di gioia, ma anche di tristezza, rabbia, paura, nostalgia, senso di colpa e impotenza.

Accettare che la maternità possa essere complessa e non sempre idilliaca aiuta a vivere l’esperienza con maggiore consapevolezza, serenità e senza sensi di colpa.

Falso Mito n° 4: “Se sei una buona madre, sai sempre cosa fare.”

L’idea che una “brava mamma” debba avere sempre tutte le risposte a portata di mano è irrealistica. La genitorialità è un percorso pieno di dubbi e incertezze, e ogni bambino è diverso. Si tratta di un processo di apprendimento continuo, che richiede pazienza, flessibilità e creatività.

Per far fronte alle sfide quotidiane che incontra una mamma ha bisogno di ideare delle strategie e di testare la loro efficacia: alcune di queste soluzioni andranno bene, altre no, ma sono proprio queste ultime che l’aiuteranno a capire come modificare e aggiustare il suo comportamento.

Non dimentichiamo poi che, se ci si sente in difficoltà nel gestire qualche aspetto, chiedere aiuto non significa essere inadeguate, ma piuttosto dimostrare maturità e consapevolezza.

Falso Mito n° 5: “Una mamma deve sacrificarsi completamente per i propri figli.”

La cultura del sacrificio materno è ancora profondamente radicata in diverse realtà, ma essere una buona madre non significa annullarsi come persona. Spesso accade che la natura simbiotica del legame che unisce la mamma al suo bambino finisca per legittimare il fatto che la donna, metta da parte se stessa, dimenticando che, dopo il parto, continua comunque ad essere, per l’appunto, ancora una donna, che possiede bisogni e desideri del tutto legittimi. Questo fa sì che non di rado le mamme, di fronte al loro bisogno di prendersi cura di se stesse e al desiderio di ricevere affetto e attenzioni, non meno di quante ne riceva il loro bambino, provino un misto di vergogna e senso di colpa.

Una mamma ha tutto il diritto di prendersi cura di sé stessa, di avere degli hobby, delle passioni e di ritagliarsi dei momenti di riposo. Prendersi del tempo per il proprio benessere non è egoismo, ma un modo per essere più presenti ed equilibrate nella relazione con i propri figli.

Conclusione

All’inizio della maternità alcune reazioni emotive, alcuni pensieri e alcuni comportamenti, solitamente etichettati in modo negativo, perché si allontanano dallo stereotipo culturalmente diffuso dell’essere mamma, non sono sempre e necessariamente indice di una condizione patologica, così come non rappresentano una mancanza di istinto materno. Si tratta semplicemente di aspetti che fanno parte del normale processo di adattamento di una donna alla sua nuova condizione di mamma.

Abbattere i falsi miti sulla maternità è fondamentale per promuovere un‘immagine più realistica e sana della genitorialità. Ogni mamma ha il suo percorso, fatto di alti e bassi, successi e difficoltà. Accettare la realtà della maternità senza farsi condizionare da aspettative irrealistiche aiuta a vivere questa esperienza con maggiore consapevolezza e serenità. Ciò che conta davvero è il benessere della mamma e del suo bambino, e non il rispetto di standard imposti dalla società.

Dott.ssa Ilenia Merlin – Psicologa e psicoterapeuta

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