L’imbarazzo è un’emozione sociale strettamente correlata alla percezione che ognuno di noi ha di sé e delle sue caratteristiche in relazione agli altri. Solitamente, le persone provano imbarazzo quando si sentono catapultate al centro dell’attenzione, senza la possibilità di proteggersi, per un qualcosa che hanno detto, fatto o mostrato e che considerano privato. Sapere che altre persone conoscono un nostro intimo pensiero o una nostra fragilità può farci temere di perdere l’immagine che abbiamo di noi stessi e che vogliamo preservare davanti agli altri.
Sentirsi in imbarazzo non è di certo piacevole, quindi in questo articolo, dopo aver descritto le caratteristiche peculiari di questa emozione, ti darò alcuni consigli su come gestire le situazioni imbarazzanti.
Imbarazzo e vergogna sono sinonimi?
La risposta a questa domanda è no, perché, nonostante siano entrambe delle emozioni sociali, accompagnate da sintomi fisici simili (rossore, tremore, sudore…), l’imbarazzo e la vergogna presentano numerose differenze:
- Capacità coinvolte: l’imbarazzo è un’emozione che richiede la capacità di rivolgere l’attenzione verso se stessi (implica quindi autoconsapevolezza), mentre si è esposti allo sguardo di altre persone. La vergogna, invece, oltre a implicare una buona dose di autoconsapevolezza, richiede anche la capacità di confronto del proprio comportamento con le norme sociali apprese.
- Sviluppo: date le diverse abilità coinvolte in queste due emozioni, esiste una differenza in termini di sviluppo: l’imbarazzo comincia a manifestarsi già a partire dai 18 mesi di età, mentre la vergogna fa la sua comparsa fra i 2 e i 3 anni di vita.
- Intensità e durata: la vergogna è un’emozione molto intensa e duratura, mentre l’imbarazzo è un’esperienza meno intensa e di durata limitata, perché è legata a una specifica situazione.
- Entità del disagi: l’imbarazzo provoca un livello di disagio inferiore rispetto alla vergogna, in quanto interessa solo alcuni aspetti circoscritti di sé e del proprio comportamento.
- Contesto: l’imbarazzo si sperimenta esclusivamente in presenza di altre persone, mentre la vergogna si prova anche quando si è da soli.
- Intenzione: ti senti in imbarazzo quando in modo involontario compi un’azione o dici qualcosa che si rivelano poi essere una figuraccia. Il discorso per la vergogna è diverso, perché questa emozione richiede invece che tu agisca volontariamente.
4 consigli per affrontare i momenti imbarazzanti
- Ricorda che sei umano
Non esiste una persona sulla faccia della terra a cui in passato non è capitato o in futuro non capiterà di commettere azioni o di trovarsi in situazioni imbarazzanti. Succede a tutti e spesso non c’è niente che tu possa fare per evitarlo.
- Evita di metterti sulla difensiva
Qualsiasi cosa tu abbia detto o fatto, evita di inventare delle scuse per giustificarti, perché potresti apparire disonesto o poco sincero. Le altre persone potrebbero, invece, provare simpatia nei tuoi confronti se semplicemente ammettessi di aver commesso un errore.
- Convinciti che non puoi tornare indietro
Anche se desideri con tutto te stesso poter tornare indietro per evitare la situazione imbarazzante che hai vissuto, ricorda che è impossibile cambiare quello che è successo. L’unica cosa che puoi fare è smettere di ripensare continuamente a quel momento e andare avanti, cercando di evitare che ricapiti la stessa cosa in futuro.
- Dai il giusto peso a quello che è accaduto
In quel momento ti senti la persona più goffa e ottusa del mondo, quindi è normale che ai tuoi occhi quello che è accaduto possa apparire una mostruosità, ma fermati e rifletti un momento: quante persona hanno notato la tua figuraccia? E se anche lo hanno fatto, quanto tempo della loro giornata pensi che dedicheranno al ricordo di quello che è successo?
Quando l’esperienza dell’imbarazzo è frequente e molto intensa, questa emozione può essere il segnale di una difficoltà più profonda, che va oltre il problema relativo all’immagine sociale. In questi casi è importante individuare i fattori e i motivi che stanno alla base di questo eccessivo livello di imbarazzo, in modo poi da poter lavorare attivamente per cambiare.
Dott.ssa Ilenia Merlin – Psicologa e psicoterapeuta