Giovedì, nel tardo pomeriggio, ho partecipato a un incontro sul tema della resistenza e della resilienza, che si è tenuto a Feltre. Nel corso della prima parte di questo evento, tre campioni dello sport hanno parlato della loro personale esperienza e hanno descritto il modo in cui sono riusciti a raggiungere i loro eccellenti risultati. Successivamente è intervenuto uno psicologo-psicoterapeuta, che, in modo semplice e immediato, ha illustrato la differenza tra il concetto di resistenza e quello di resilienza.
Nell’articolo di oggi voglio partire proprio da questa distinzione, per soffermarmi poi sul perché è importante sviluppare una buona resilienza.
Resistenza e resilienza a confronto
Di fronte a un evento negativo di una certa importanza come, ad esempio, un lutto, una malattia o un fallimento, possiamo reagire in vari modi.
Alcune persone affrontano queste difficoltà rimanendo in contatto con il loro dolore, con la fatica e con la paura che provano nei confronti di quello che stanno vivendo, nella ferma convinzione che grazie al tempo e alle loro risorse personali tutto questo passerà. Queste persone fronteggiano le avversità rimanendo tuttavia sensibili alle opportunità che la vita offre. Tale modalità di far fronte agli eventi negativi viene chiamata resilienza. Si tratta di un concetto che deriva dal mondo dell’ingegneria dei materiali, dove viene utilizzato per descrivere la capacità di un corpo di assorbire un urto improvviso senza deformarsi o spezzarsi. Coloro che hanno una buona resilienza vivono le emozioni negative e dolorose con accettazione, accogliendole, senza privarsi al contempo della possibilità di sperimentare anche delle emozioni più positive.
Altre persone, invece, di fronte a una grossa difficoltà incassano il colpo, stringono i denti e vanno avanti in attesa di tempi migliori, impegnandosi magari in molte attività nel tentativo di allontanare da sé il dolore, la paura e la fatica che provano. Questa seconda modalità di reazione viene definita resistenza. Coloro che sono resistenti appaiono duri, tosti, praticamente inscalfibili dalle avversità.
Resisto, resisto … e mi spezzo
Forse starai pensando “Ben venga avere una buona resistenza!”. In effetti, a molte persone piace l’idea di essere forti e invincibili, quando si trovano a dover affrontare un evento negativo. A molti bambini, sin da piccoli, viene insegnato che di fronte a un’avversità l’importante è non mollare mai, che bisogna tenere duro, combattere fino allo sfinimento, con le unghie e con i denti. In alcune occasioni questi messaggi possono rivelarsi utili: se, ad esempio, stai facendo una gara e manca pochissimo all’arrivo, ripeterti queste frasi può aiutarti a fare un ultimo sforzo per giungere al traguardo.
Ma davanti a un evento negativo di un certo spessore, quale un fallimento o un lutto, questi messaggi funzionano davvero? La risposta è: non sempre. Coloro che utilizzano la resistenza come modalità di reazione nei confronti di una difficoltà spesso cadono in una trappola, perché più ci si irrigidisce per essere forti, più si creano le condizioni per spezzarsi. La resistenza, infatti, a differenza di quanto si possa pensare, è un atteggiamento passivo: resistere significa non reagire, rimanere inermi, fermi e immobili di fronte agli eventi negativi. Resistere implica, inoltre, il concetto di lotta contro le emozioni spiacevoli (per tenere duro hai bisogno di allontanare da te il dolore, la fatica e la paura) e le recenti scoperte della psicologia contemporanea affermano che questo atteggiamento è proprio ciò che allontana le persone dal superare le difficoltà che stanno vivendo, portando, in alcuni casi, a delle conseguenze drammatiche (es. gli imprenditori che, vedendo la loro azienda andare in crisi, si tolgono la vita oppure gli studenti che, non riuscendo a superare gli ultimi esami che li separano dalla laurea, si suicidano).
La resilienza si può sviluppare
Sulla base di quanto affermato finora, la resilienza rappresenta quindi una modalità sana e positiva di far fronte alle avversità della vita. La bella notizia è che si tratta di una capacità umana, che ognuno di noi può sviluppare e apprendere, perché ha a che fare con i nostri pensieri, le nostre emozioni e il nostro comportamento.
Se stai vivendo una situazione difficile e senti di aver perso la fiducia nelle tue capacità di farcela, contattare uno psicologo può esserti d’aiuto, perché lo scopo di un percorso psicologico è proprio quello di aiutare la persona a sviluppare la sua resilienza.