La vita è un continuo susseguirsi di esperienze, sia positive che negative, e ciascuna porta con sé delle emozioni. Quando è nato tuo figlio probabilmente eri la persona più felice al mondo, mentre il giorno in cui si è incrinato il rapporto con un amico, a cui volevi molto bene, probabilmente ti sei sentito triste. Ti arrabbi se un cliente ti passa davanti in modo sgarbato mentre sei in fila alla cassa del supermercato; quando, invece, attraversi la strada e all’improvviso ti accorgi che sta arrivando una macchina a grande velocità, ti spaventi. Chi non ha desiderato almeno una volta di sentirsi sempre felice e di non provare più rabbia, tristezza e paura? Fai parte anche tu di questo gruppo? Ti spiegherò per quale motivo tutte le emozioni, anche quelle che a volte risultano poco piacevoli, sono importanti.

La funzione delle emozioni

Un bambino appena nato non è in grado di utilizzare il linguaggio per esprimersi, tuttavia le emozioni gli permettono di individuare e comunicare ciò che per lui risulta piacevole e spiacevole. Crescendo acquisiamo nuovi strumenti di comunicazione, ma l’importanza delle emozioni non diminuisce. Esse, infatti, sono dei segnali che ci forniscono delle preziose indicazioni riguardo a ciò di cui abbiamo bisogno e a quale azione dobbiamo intraprendere per soddisfare le nostre necessità in ogni istante della nostra vita. Se, ad esempio, ti trovi a dover parlare per la prima volta in pubblico e provi paura, è probabile che tu senta il bisogno di essere rassicurato; per soddisfare questa necessità sai che puoi chiedere conforto a qualcuno che ti è vicino.

Cosa succede quando reprimi le emozioni poco piacevoli?

Nella maggior parte dei casi, quando una persona non è consapevole, cerca di inibire o di evitare le emozioni come la tristezza, la paura e la rabbia, con il tempo tende a sviluppare uno stato di malessere o dei sintomi.

Nello specifico, non esprimere la tristezza ti porta a sentirti solo con il tuo dolore. A volte le persone colmano questo vuoto ricorrendo a una serie di strategie disfunzionali, come, ad esempio, l’abuso di alcol e di droghe. Nei casi più gravi questa tristezza non espressa può tramutarsi in depressione.

La paura, quando viene inibita o trascurata, può portare allo sviluppo di problematiche ansiose; la rabbia repressa è correlata alla comparsa di alcuni sintomi fisici, quali mal di testa, disturbi digestivi, pressione sanguigna elevata e problemi cardiaci. Inoltre, se non esprimi la rabbia è probabile che tu abbia degli attacchi d’ira improvvisi e incontrollati, anche verso persone che non centrano nulla con l’emozione che provi.

L’educazione emotiva

In generale, è possibile affermare che tutte le emozioni, e quindi anche la paura, la tristezza e la rabbia, sono una sorta di campanello d’allarme, che si attiva quando le persone individuano un qualche cambiamento nella realtà che le circonda. Si tratta di risorse adattative proprie degli esseri umani, che permettono di fornire la risposta più adeguata a una determinata situazione. È per questo motivo che è importante avere una buona educazione emotiva: saper distinguere le tue emozioni e conoscere come gestirle influenza il tuo modo di relazionarti con il mondo e, di conseguenza, il tuo benessere personale.  Se possiedi un adeguato sviluppo emotivo sarai, infatti, in grado di:

  • avere una buona capacità di risoluzione dei problemi
  • assumere un atteggiamento positivo nei confronti della vita
  • esprimere i tuoi sentimenti
  • avere una visione realistica delle tue capacità
  • riprenderti prima di fronte alle difficoltà.

Per qualsiasi informazione o se desideri imparare a riconoscere e a gestire le tue emozioni, non esitare a contattarmi!

Dott.ssa Ilenia Merlin – Psicologa e psicoterapeuta